Audi Quattro
L'Audi quattro è un'autovettura coupé prodotta dalla casa automobilistica tedesca Audi tra il 1980 ed il 1991.
La quattro fu presentata al salone di Ginevra del 1980. La carrozzeria fastback a 3 porte, opera del designer Martin Smith, derivava dalla Coupé GT, ma era facilmente distinguibile per i parafanghi allargati, l'ampio spoiler posto sopra la coda ed i cerchi in lega. All'interno erano stati installati sedili sportivi ma la plancia era identica a quella della 80.
La scelta del motore ricadde su quello più potente allora disponibile, un 5 cilindri in linea di 2.144 cm³ che già equipaggiava l'ammiraglia della gamma, la Audi 200. Tale unità, un monoblocco in ghisa con testate in lega leggera e distribuzione SOHC, disponeva di iniezione meccanica Bosch K-Jetronic ed era sovralimentata con turbocompressore KKK e intercooler, cosa che permise di elevare la potenza dai 170 CV originari fino a 200.
La quattro da competizione, condotta da Hannu Mikkola e Michèle Mouton, debuttò nel Campionato del mondo Rally 1981 e disputò 8 delle 12 gare previste. Basata in gran parte sulla versione stradale, la vettura da gara disponeva di un motore in grado di erogare circa 350 CV. Complessivamente conquistò tre vittorie ed a fine stagione i due piloti si classificarono rispettivamente terzo ed ottava. Con la vittoria al Rallye di Sanremo, Michèle Mouton divenne la prima ed unica donna a vincere una prova del campionato mondiale. La Audi conquistò soltanto il quinto posto, anche a causa del fatto che il Rally di Svezia, dove Mikkola vinse, non assegnava punti per il campionato costruttori.
L'anno successivo Audi schierò tre auto (senza modifiche significative) con al volante Mouton, Mikkola e Stig Blomqvist. Conclusero la stagione rispettivamente seconda, terzo e quarto (battuti dalla Opel di Walter Röhrl), ma grazie alle sette vittorie complessive l'Audi si aggiudicò il campionato marche.
La quattro fu presentata al salone di Ginevra del 1980. La carrozzeria fastback a 3 porte, opera del designer Martin Smith, derivava dalla Coupé GT, ma era facilmente distinguibile per i parafanghi allargati, l'ampio spoiler posto sopra la coda ed i cerchi in lega. All'interno erano stati installati sedili sportivi ma la plancia era identica a quella della 80.
La scelta del motore ricadde su quello più potente allora disponibile, un 5 cilindri in linea di 2.144 cm³ che già equipaggiava l'ammiraglia della gamma, la Audi 200. Tale unità, un monoblocco in ghisa con testate in lega leggera e distribuzione SOHC, disponeva di iniezione meccanica Bosch K-Jetronic ed era sovralimentata con turbocompressore KKK e intercooler, cosa che permise di elevare la potenza dai 170 CV originari fino a 200.
La quattro da competizione, condotta da Hannu Mikkola e Michèle Mouton, debuttò nel Campionato del mondo Rally 1981 e disputò 8 delle 12 gare previste. Basata in gran parte sulla versione stradale, la vettura da gara disponeva di un motore in grado di erogare circa 350 CV. Complessivamente conquistò tre vittorie ed a fine stagione i due piloti si classificarono rispettivamente terzo ed ottava. Con la vittoria al Rallye di Sanremo, Michèle Mouton divenne la prima ed unica donna a vincere una prova del campionato mondiale. La Audi conquistò soltanto il quinto posto, anche a causa del fatto che il Rally di Svezia, dove Mikkola vinse, non assegnava punti per il campionato costruttori.
L'anno successivo Audi schierò tre auto (senza modifiche significative) con al volante Mouton, Mikkola e Stig Blomqvist. Conclusero la stagione rispettivamente seconda, terzo e quarto (battuti dalla Opel di Walter Röhrl), ma grazie alle sette vittorie complessive l'Audi si aggiudicò il campionato marche.
Audi quattro A1
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Con l'ingresso del nuovo regolamento tecnico, nel 1983 Audi iscrisse la quattro nel nuovo gruppo B, ma le modifiche all'auto furono marginali: oltre ad un aumento di circa 20 CV di potenza, le auto giovarono di passaruota più larghi e differenti rapporti del cambio. In alcune gare venne inoltre introdotto uno spoiler posteriore maggiorato in cui era inserito il radiatore dell'olio.
I piloti erano gli stessi dell'anno precedente. La A1 disputò solamente le prime quattro gare prima di essere sostituita ma riuscì a vincerne due (entrambe ad opera di Hannu Mikkola).
I piloti erano gli stessi dell'anno precedente. La A1 disputò solamente le prime quattro gare prima di essere sostituita ma riuscì a vincerne due (entrambe ad opera di Hannu Mikkola).
Audi quattro A2
![Picture](/uploads/8/6/7/6/8676672/editor/portugal-84-audi-quattro-a2.jpg?1489059040)
Nella 5ª gara della stagione 1983 la A1 venne definitivamente rimpiazzata dalla seconda evoluzione della quattro da rally, la A2. Esteriormente riconoscibile solo per l'aggiunta di prese d'aria di raffreddamento per i freni (poste su entrambi i lati fra la porta ed il passaruota posteriore). Soprattutto però, il motore cinque cilindri in linea adottava un nuovo blocco in alluminio con cilindrata ridotta a 2109 cm³. La cubatura originale di 2144 cm³ infatti, moltiplicata per il 1,4 (come previsto dal regolamento tecnico come fattore di equivalenza fra motori sovralimentati e aspirati) si traduceva in una cilindrata superiore ai 3 litri, cosa che comportava un peso minino di 1005 kg. Al debutto nel 1981 ciò non rappresentò un problema poiché l'auto, all'inizio dello sviluppo, non avrebbe raggiunto tale soglia. Con l'introduzione del gruppo B tuttavia il peso minimo fu innalzato a 1100 kg. Grazie a tale stratagemma (ottenuto tramite una riduzione dell'alesaggio da 86,4 a 85,5 mm), la cilindrata equivalente della quattro fu portata sotto i 3000 cm³, categoria in cui il peso minimo era di 960 kg. Pur non essendoci dati ufficiali, il peso della A2 era certamente inferiore alla tonnellata. La piccola riduzione di cilindrata non comportò inoltre significative perdite di prestazioni.
Le A2 furono schierate per la prima volta al Tour de Corse del 1983 ma nessuna raggiunse il traguardo. Ciò nonostante nel prosieguo della stagione Mikkola trionfò in altri due rally (oltre quelli già conquistati ad inizio anno con la A1) e divenne campione del mondo. Il campionato marche fu invece ad appannaggio di Lancia, con Audi sconfitta per appena 2 punti.
Nel 1984 la squadra Audi affiancò ai propri piloti anche Walter Röhrl (schierando così ben quattro auto ufficiali) e conquistò otto prove, imponendosi sia nel mondiale piloti (con Stig Blomqvist) che in quello costruttori. Anche se uno degli otto successi fu ottenuto da Blomqvist al volante della nuova Sport quattro, che aveva progressivamente rimpiazzato la A2 durante la stagione, tutti i punti conquistati nella classifica costruttori furono conseguiti dalla A2 poiché tale prova era valida solo per il campionato piloti. Fu l'ultimo anno di gare per la quattro a passo lungo che la stagione successiva venne dismessa in favore della Sport quattro.
Le A2 furono schierate per la prima volta al Tour de Corse del 1983 ma nessuna raggiunse il traguardo. Ciò nonostante nel prosieguo della stagione Mikkola trionfò in altri due rally (oltre quelli già conquistati ad inizio anno con la A1) e divenne campione del mondo. Il campionato marche fu invece ad appannaggio di Lancia, con Audi sconfitta per appena 2 punti.
Nel 1984 la squadra Audi affiancò ai propri piloti anche Walter Röhrl (schierando così ben quattro auto ufficiali) e conquistò otto prove, imponendosi sia nel mondiale piloti (con Stig Blomqvist) che in quello costruttori. Anche se uno degli otto successi fu ottenuto da Blomqvist al volante della nuova Sport quattro, che aveva progressivamente rimpiazzato la A2 durante la stagione, tutti i punti conquistati nella classifica costruttori furono conseguiti dalla A2 poiché tale prova era valida solo per il campionato piloti. Fu l'ultimo anno di gare per la quattro a passo lungo che la stagione successiva venne dismessa in favore della Sport quattro.
Audi Sport quattro
![Picture](/uploads/8/6/7/6/8676672/editor/audi-sport-quattro.jpg?250)
L'Audi Sport quattro è una autovettura sportiva costruita dalla casa automobilistica tedesca Audi, prodotta in 224 esemplari stradali al fine di omologarne la variante da competizione secondo le norme FIA Gruppo B da utilizzare nel Campionato del mondo rally, in cui ha gareggiato dal 1984 al 1986.
Uno dei punti deboli della precedente Audi quattro da rally era l'agilità, essenziale in questa disciplina dell'automobilismo, la vettura era caratterizzata da un passo relativamente lungo e da un consistente sbalzo anteriore, per far fronte a questi problemi, il precedente telaio venne tagliato fra il montante centrale e l'asse posteriore, realizzando così una vettura dal passo accorciato di 320 mm, per omologare nei rally questo nuovo telaio rivisto, la casa tedesca dovette produrre una nuova vettura stradale: la Sport quattro.
Come il precedente modello da cui deriva, quest'auto è sempre spinta da un motore 5 cilindri in linea, ma con una cilindrata leggermente inferiore, ridotta da 2.144 cm³ a 2.133 cm³, un accorgimento per rientrare in una classe di peso minimo inferiore del Gruppo B. Questo propulsore collocato all'avantreno in posizione longitudinale, ha testata e blocco motore realizzati in lega leggera di alluminio, la distribuzione è a doppio albero a camme, 4 valvole per cilindro, iniezione elettronica Bosch, è sovralimentato con un turbocompressore KKK, sviluppa una potenza massima di 306 CV a 6.700 giri al minuto, mentre la coppia motrice raggiunge un picco di 370 N·m a 3.700 giri/min.
La carrozzeria era realizzata dalla ditta Baur, utilizzando per i pannelli materiali compositi tranne che per le portiere in acciaio; a livello estetico la diminuzione del passo accentua le dimensioni dello sbalzo anteriore, meno proporzionato rispetto alla quattro, anche il parabrezza è meno inclinato, il frontale è contraddistinto da numerose prese d'aria per migliorare il raffreddamento termico della meccanica; al posteriore è collocato uno spoiler e i fanali sono bruniti.
La vettura dispone di trazione integrale con 3 differenziali di cui il centrale e il posteriore sono bloccabili, cambio manuale a 5 rapporti, cerchi in lega da 15" di diametro, freni a disco autoventilati da 280 mm di diametro con pinze freno a 4 postoncini più ABS, il peso totale è di 1298 kg. Le prestazioni sono le seguenti: accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi e raggiunge una velocità massima di 250 km/h. Venduta a facoltosi clienti selezionati, aveva un prezzo di listino elevato, all'epoca circa 180 milioni di lire.
Uno dei punti deboli della precedente Audi quattro da rally era l'agilità, essenziale in questa disciplina dell'automobilismo, la vettura era caratterizzata da un passo relativamente lungo e da un consistente sbalzo anteriore, per far fronte a questi problemi, il precedente telaio venne tagliato fra il montante centrale e l'asse posteriore, realizzando così una vettura dal passo accorciato di 320 mm, per omologare nei rally questo nuovo telaio rivisto, la casa tedesca dovette produrre una nuova vettura stradale: la Sport quattro.
Come il precedente modello da cui deriva, quest'auto è sempre spinta da un motore 5 cilindri in linea, ma con una cilindrata leggermente inferiore, ridotta da 2.144 cm³ a 2.133 cm³, un accorgimento per rientrare in una classe di peso minimo inferiore del Gruppo B. Questo propulsore collocato all'avantreno in posizione longitudinale, ha testata e blocco motore realizzati in lega leggera di alluminio, la distribuzione è a doppio albero a camme, 4 valvole per cilindro, iniezione elettronica Bosch, è sovralimentato con un turbocompressore KKK, sviluppa una potenza massima di 306 CV a 6.700 giri al minuto, mentre la coppia motrice raggiunge un picco di 370 N·m a 3.700 giri/min.
La carrozzeria era realizzata dalla ditta Baur, utilizzando per i pannelli materiali compositi tranne che per le portiere in acciaio; a livello estetico la diminuzione del passo accentua le dimensioni dello sbalzo anteriore, meno proporzionato rispetto alla quattro, anche il parabrezza è meno inclinato, il frontale è contraddistinto da numerose prese d'aria per migliorare il raffreddamento termico della meccanica; al posteriore è collocato uno spoiler e i fanali sono bruniti.
La vettura dispone di trazione integrale con 3 differenziali di cui il centrale e il posteriore sono bloccabili, cambio manuale a 5 rapporti, cerchi in lega da 15" di diametro, freni a disco autoventilati da 280 mm di diametro con pinze freno a 4 postoncini più ABS, il peso totale è di 1298 kg. Le prestazioni sono le seguenti: accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi e raggiunge una velocità massima di 250 km/h. Venduta a facoltosi clienti selezionati, aveva un prezzo di listino elevato, all'epoca circa 180 milioni di lire.
Versioni da competizione
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Sport quattro
La prima variante da competizione, rispetto al modello stradale il peso è stato ridotto facendo largo uso di kevlar, vetroresina e alluminio per rimpiazzare la precedente carrozzeria in acciaio e vetrature. Il motore sviluppa 450 CV, monta un cambio manuale a 6 rapporti, il peso è di 1090 kg.
Introdotta al Tour de Corse 1984, colse un unico successo con Stig Blomqvist al Rally della Costa d'Avorio e affiancò la precedente Audi quattro A2 nel campionato del mondo rally 1984, si tratta del modello di Sport quattro che ha disputato più prove di campionato del mondo rally. Questa macchina guidata da Michèle Mouton vinse la Pikes Peak International Hillclimb 1984.
La prima variante da competizione, rispetto al modello stradale il peso è stato ridotto facendo largo uso di kevlar, vetroresina e alluminio per rimpiazzare la precedente carrozzeria in acciaio e vetrature. Il motore sviluppa 450 CV, monta un cambio manuale a 6 rapporti, il peso è di 1090 kg.
Introdotta al Tour de Corse 1984, colse un unico successo con Stig Blomqvist al Rally della Costa d'Avorio e affiancò la precedente Audi quattro A2 nel campionato del mondo rally 1984, si tratta del modello di Sport quattro che ha disputato più prove di campionato del mondo rally. Questa macchina guidata da Michèle Mouton vinse la Pikes Peak International Hillclimb 1984.
![Picture](/uploads/8/6/7/6/8676672/published/audi-sport-quattro-3561163376.jpg?1489064901)
Sport quattro S1
Caratterizzata a livello estetico da vistose appendici aerodinamiche quali: largo spoiler anteriore e grande alettone posteriore. Rilevante al fine di migliorare il bilanciamento delle masse è lo spostamento al retrotreno dei radiatori, della batteria e di altri componenti ausiliari, ottenendo una redistribuzione dei pesi del 52% all'avantreno e del 48% sull'asse posteriore.
Il motore venne potenziato arrivando a produrre 500 CV, successivi step lo portarono a 540 CV e infine a 600 CV, per migliorarne l'erogazione era dotato di un sistema che evitava il turbo-lag iniettando piccole dosi di carburante anche a farfalla chiusa. In alcune gare l'Audi utilizzo un cambio semiautomatico a doppia frizione. Nonostante queste migliorie l'auto non riuscì a contrastare efficacemente le avversarie, nel mondiale rally l'unico successo è quello del Rally di Sanremo 1985, guidata da Walter Röhrl. La squadra Audi la utilizzò solamente in 6 prove mondiali prima di ritirarsi dai rally. Quest'auto vinse la Pikes Peak nel 1985 con Michèle Mouton e l'anno successivo con Bobby Unser.
Caratterizzata a livello estetico da vistose appendici aerodinamiche quali: largo spoiler anteriore e grande alettone posteriore. Rilevante al fine di migliorare il bilanciamento delle masse è lo spostamento al retrotreno dei radiatori, della batteria e di altri componenti ausiliari, ottenendo una redistribuzione dei pesi del 52% all'avantreno e del 48% sull'asse posteriore.
Il motore venne potenziato arrivando a produrre 500 CV, successivi step lo portarono a 540 CV e infine a 600 CV, per migliorarne l'erogazione era dotato di un sistema che evitava il turbo-lag iniettando piccole dosi di carburante anche a farfalla chiusa. In alcune gare l'Audi utilizzo un cambio semiautomatico a doppia frizione. Nonostante queste migliorie l'auto non riuscì a contrastare efficacemente le avversarie, nel mondiale rally l'unico successo è quello del Rally di Sanremo 1985, guidata da Walter Röhrl. La squadra Audi la utilizzò solamente in 6 prove mondiali prima di ritirarsi dai rally. Quest'auto vinse la Pikes Peak nel 1985 con Michèle Mouton e l'anno successivo con Bobby Unser.