Lancia Delta
Indubbiamente per noi Italiani e non solo, la Lancia Delta è stata la regina indiscussa del rallismo mondiale dalla sua apparizione a circa metà degli anni 80 fino alla metà degli anni 90.
Partendo dal Lombard RAC Rally del 1985 dove fece la prima apparizione la mostruosa e innovativa Delta S4 fino alla stagione 1993 dopo un dominio assoluto con 6 titoli mondiali costruttori consecutivi.
Partendo dal Lombard RAC Rally del 1985 dove fece la prima apparizione la mostruosa e innovativa Delta S4 fino alla stagione 1993 dopo un dominio assoluto con 6 titoli mondiali costruttori consecutivi.
Lancia Delta S4
La Delta S4 ha fatto il suo debutto nel mondiale nel 1985 precisamente al rally Lombard RAC in Gran Bretagna.
L'S4 deve il suo nome al fatto di essere Sovralimentata a 4 ruote motrici ed era la nuova arma costruita dalla Lancia per contrastare gli avversari nel mondiale, Audi e Peugeot.
Costruita in soli 200 esemplari stradali, il minimo per essere omologata nel Gruppo B, l'S4 risulta essere una vettura innovativa col suo sistema di sovralimentazione-compressore volumetrico chiamato triflux dal suo inventore l'Ing Claudio Lombardi, il quale otteneva risultati incredibili a tutti i regimi di rotazione, in quanto ai bassi regimi veniva usato il compressore Volumex per ottenere un picco di coppia per essere poi bypassato in favore del turbocompressore per gli alti regimi.
Motore:
Il motore di questa vettura era un 4 cilindri in linea con una cilindrata di 1759 cm³. Le valvole erano 4 per cilindro. Vi era un sistema di doppia sovralimentazione: un turbocompressore KKK k27 più compressore volumetrico (volumex, brevettato dalla Abarth tipo R18): il vantaggio del volumex era di "spingere" già a 1.500 giri/min. La potenza pura veniva invece dal turbocompressore KKK a gas di scarico. L'unione dei due sistemi permise elasticità e potenza. I due sistemi di sovralimentazione vennero accoppiati escludendo il Volumex agli alti regimi di rotazione dove funzionava solo il turbocompressore. La Delta S4 in versione stradale aveva 250 CV, la versione da gara al debutto nel 1985 ne aveva 480, mentre l'ultima evoluzione schierata nel campionato mondiale 1986 poteva sviluppare per brevi tratti anche 650 CV (476 kW) con una pressione di sovralimentazione di 2,5 bar tramite un overboost regolabile dall'abitacolo.
L'S4 deve il suo nome al fatto di essere Sovralimentata a 4 ruote motrici ed era la nuova arma costruita dalla Lancia per contrastare gli avversari nel mondiale, Audi e Peugeot.
Costruita in soli 200 esemplari stradali, il minimo per essere omologata nel Gruppo B, l'S4 risulta essere una vettura innovativa col suo sistema di sovralimentazione-compressore volumetrico chiamato triflux dal suo inventore l'Ing Claudio Lombardi, il quale otteneva risultati incredibili a tutti i regimi di rotazione, in quanto ai bassi regimi veniva usato il compressore Volumex per ottenere un picco di coppia per essere poi bypassato in favore del turbocompressore per gli alti regimi.
Motore:
Il motore di questa vettura era un 4 cilindri in linea con una cilindrata di 1759 cm³. Le valvole erano 4 per cilindro. Vi era un sistema di doppia sovralimentazione: un turbocompressore KKK k27 più compressore volumetrico (volumex, brevettato dalla Abarth tipo R18): il vantaggio del volumex era di "spingere" già a 1.500 giri/min. La potenza pura veniva invece dal turbocompressore KKK a gas di scarico. L'unione dei due sistemi permise elasticità e potenza. I due sistemi di sovralimentazione vennero accoppiati escludendo il Volumex agli alti regimi di rotazione dove funzionava solo il turbocompressore. La Delta S4 in versione stradale aveva 250 CV, la versione da gara al debutto nel 1985 ne aveva 480, mentre l'ultima evoluzione schierata nel campionato mondiale 1986 poteva sviluppare per brevi tratti anche 650 CV (476 kW) con una pressione di sovralimentazione di 2,5 bar tramite un overboost regolabile dall'abitacolo.
2 Maggio 1986
La Delta S4 è anche tristemente nota per essere l'auto con cui Henry Toivonen e Sergio Cresto perdono la vita durante la PS 18 del Tour de Corse del 1986.
Dopo questo incidente la FIA metterà al bando le vetture di Gruppo B nei rally mettendo così la parola fine all'epopea dei mostri da rally.
Dopo questo incidente la FIA metterà al bando le vetture di Gruppo B nei rally mettendo così la parola fine all'epopea dei mostri da rally.
Lancia Delta HF 4WD
Terminata l'epoca Gr.B la Lancia che ha in produzione la Delta HF 4WD intuisce le potenzialità della vettura in configurazione Gr.A e decide di partecipare al mondiale 1987 con tale vettura.
Si rivela molto competitiva tanto che al debutto nel modiale vince subito la prima gara con Miki Biasion ed è seconda con Juha Kankkunen.
Alla fine del campionato vinto da Kankkunen troviamo secondo Biasion e terzo Alen... tutti su Lancia Delta HF 4WD.
La Delta HF 4WD e' caratterizzata da particolari che la distinguono dalle Delta "normali" e che ne accentuano il carattere sportivo, come i fari circolari anteriori, i cerchi in lega forati, il doppio terminale di scarico e i due profili in contrasto con il colore della carrozzeria che corrono lungo tutta la fiancata.
Il motore della Delta HF 4WD e' un 2 litri di cilindrata in grado di sviluppare una potenza di 165 CV a 5250 giri/min.
Interessante anche lo schema di trazione utilizzato per la Delta HF 4WD: differenziale anteriore libero, differenziale centrale epicicloidale con giunto viscoso Ferguson di bloccaggio che ripartisce la coppia motrice in modo asimmetrico sui due assi (56% all'anteriore e 44% al posteriore), differenziale posteriore Torsen.
L'overboost, di derivazione aeronautica, agisce sulla valvola waste-gate tutte le volte che si preme a fondo sul gas, aumentando temporaneamente la pressione di sovralimentazione: in questo modo il motore arriva ad esprimere una coppia motrice pari a 285 Nm (29 kgm) a soli 2500 giri/mi.
Si rivela molto competitiva tanto che al debutto nel modiale vince subito la prima gara con Miki Biasion ed è seconda con Juha Kankkunen.
Alla fine del campionato vinto da Kankkunen troviamo secondo Biasion e terzo Alen... tutti su Lancia Delta HF 4WD.
La Delta HF 4WD e' caratterizzata da particolari che la distinguono dalle Delta "normali" e che ne accentuano il carattere sportivo, come i fari circolari anteriori, i cerchi in lega forati, il doppio terminale di scarico e i due profili in contrasto con il colore della carrozzeria che corrono lungo tutta la fiancata.
Il motore della Delta HF 4WD e' un 2 litri di cilindrata in grado di sviluppare una potenza di 165 CV a 5250 giri/min.
Interessante anche lo schema di trazione utilizzato per la Delta HF 4WD: differenziale anteriore libero, differenziale centrale epicicloidale con giunto viscoso Ferguson di bloccaggio che ripartisce la coppia motrice in modo asimmetrico sui due assi (56% all'anteriore e 44% al posteriore), differenziale posteriore Torsen.
L'overboost, di derivazione aeronautica, agisce sulla valvola waste-gate tutte le volte che si preme a fondo sul gas, aumentando temporaneamente la pressione di sovralimentazione: in questo modo il motore arriva ad esprimere una coppia motrice pari a 285 Nm (29 kgm) a soli 2500 giri/mi.
Lancia Delta Integrale
Il campionato 1988 inizia con la solita Delta HF 4WD, ma solo dopo due gare fù sostituita dalla sua naturale evoluzione ribattezzata Delta HF Integrale.
La Delta HF Integrale, presentata al salone di Francoforte del 1987, risultava aggiornata in alcuni particolari, sia stilistici sia meccanici. Esternamente la nuova versione si riconosceva per i parafanghi allargati, il nuovo disegno di paraurti e minigonne, le nuove prese d'aria anteriori e sul cofano motore, i cerchi in lega da 15 anziché da 14 pollici. Per quanto concerne la parte meccanica, furono migliorate sospensioni ed impianto frenante. La potenza del motore 1995 cm³. turbocompresso e dotato di intercooler passò da 165 CV a 185 CV grazie all'adozione di una turbina Garrett T3 e a una rinnovata gestione elettronica.
La Delta HF Integrale, presentata al salone di Francoforte del 1987, risultava aggiornata in alcuni particolari, sia stilistici sia meccanici. Esternamente la nuova versione si riconosceva per i parafanghi allargati, il nuovo disegno di paraurti e minigonne, le nuove prese d'aria anteriori e sul cofano motore, i cerchi in lega da 15 anziché da 14 pollici. Per quanto concerne la parte meccanica, furono migliorate sospensioni ed impianto frenante. La potenza del motore 1995 cm³. turbocompresso e dotato di intercooler passò da 165 CV a 185 CV grazie all'adozione di una turbina Garrett T3 e a una rinnovata gestione elettronica.
Lancia Delta HF Integrale 16v
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Il 1989 vide scendere in campo una versione rinnovata della Delta Integrale: grazie all'adozione delle 4 valvole per cilindro, la potenza salì a 200 CV per la versione stradale mentre la rossa GrA in versione Sanremo raggiungeva i 390 CV (nonostante i soli 300 CV dichiarati) e fu la Delta più potente che abbia mai corso regolarmente nei rallies. La 16V si distingue anche per altre modifiche: diversa ripartizione della coppia motrice (47% all'avantreno e 53% al retrotreno), impianto frenante potenziato, frizione, cambio e assetto modificati. Diverso anche l'aspetto esterno della vettura, caratterizzato dal rigonfiamento sul cofano anteriore con nuove prese d'aria. La vettura esordisce verso fine stagione nel Mondiale, a campionato ormai già virtualmente vinto dalla Lancia, trionfando al Rally di Sanremo con la coppia Biasion-Siviero, che si riconfermano campioni del mondo. Nel 1990 la Lancia Delta Integrale 16V continua a vincere e anche per quell'anno si aggiudica il Mondiale; successo bissato anche nel 1991.
Lancia Delta HF Integrale 16V Evoluzione
Durante la stagione 1991 la Lancia sviluppa la nuova Lancia Delta Evoluzione destinata a difendere i colori della casa torinese nel mondiale dell'anno successivo. A fine anno la notizia del ritiro della Lancia dalle competizioni mette a rischio il debutto della nuova nata, che alla fine si concretizza grazie all'impegno del team Jolly Club e dello sponsor storico Martini Racing. La vettura, con 8 vittorie domina il campionato 1992 e si conferma Campione del mondo per la 6ª volta consecutiva, un record che ancora oggi nessuno è riuscito nemmeno ad avvicinare.
La Delta Evoluzione, un'auto che gli appassionati dei rally di tutto il mondo annoverano tra le più belle mai costruite e indiscutibilmente tra le più vittoriose, propone esteticamente carreggiate allargate, maggiori bombature laterali e sul cofano motore, sospensioni e freni migliorati, scatola sterzo più robusta, fari lenticolari con un'estetica più accattivante, minigonne ridisegnate, un'elettronica migliore e uno scarico di diametro più largo e con terminale singolo.
Nella sua ultima evoluzione (denominata "Fase 2") la Delta Integrale vantava prestazioni di rilievo: velocità massima di 240 km/h e accelerazione 0-100 in 5,2 secondi grazie al motore portato a circa 215 CV e tenuta laterale di 1,55 g.
Tornando al racing, con la Delta Evoluzione ancora vincitrice del titolo, lo storico sponsor Martini Racing decide di non partecipare al mondiale successivo e restringe il suo contributo al solo Campionato italiano. Il piccolo team privato Jolly Club, a cui la Lancia aveva demandato la gestione delle vetture per la stagione 1992, decide di continuare da solo nel successivo mondiale 1993 con le medesime vetture, che sono affidate al Campione del Mondo Carlos Sainz (portatore del munifico sponsor Repsol) e al giovane Andrea Aghini. La stagione si conclude con risultati molto deludenti, causati solo in parte dalla mancanza di aggiornamenti tecnici da parte della Casa Madre. I piloti infatti si distingueranno per una lunga serie di errori e incidenti causati dalle difficoltà dello spagnolo ad adattarsi a una vettura che seppur competitiva era stata affinata e sviluppata nei sei anni precedenti dai suoi rivali, e dall'inesperienza del pur talentuoso e veloce Aghini. I migliori risultati della stagione saranno due 2° posti di Sainz all'Acropoli e al Rally d'Italia e un 3º posto di Aghini in Portogallo, ereditato dopo la rovinosa uscita di strada del compagno di squadra. Nonostante una chiusura del ciclo così ingloriosa, la Lancia Delta resta a oggi la vettura da rally più titolata della storia, con 10 titoli mondiali (6 marche e 4 piloti) e un totale di 46 vittorie nel mondiale.
La Delta Evoluzione, un'auto che gli appassionati dei rally di tutto il mondo annoverano tra le più belle mai costruite e indiscutibilmente tra le più vittoriose, propone esteticamente carreggiate allargate, maggiori bombature laterali e sul cofano motore, sospensioni e freni migliorati, scatola sterzo più robusta, fari lenticolari con un'estetica più accattivante, minigonne ridisegnate, un'elettronica migliore e uno scarico di diametro più largo e con terminale singolo.
Nella sua ultima evoluzione (denominata "Fase 2") la Delta Integrale vantava prestazioni di rilievo: velocità massima di 240 km/h e accelerazione 0-100 in 5,2 secondi grazie al motore portato a circa 215 CV e tenuta laterale di 1,55 g.
Tornando al racing, con la Delta Evoluzione ancora vincitrice del titolo, lo storico sponsor Martini Racing decide di non partecipare al mondiale successivo e restringe il suo contributo al solo Campionato italiano. Il piccolo team privato Jolly Club, a cui la Lancia aveva demandato la gestione delle vetture per la stagione 1992, decide di continuare da solo nel successivo mondiale 1993 con le medesime vetture, che sono affidate al Campione del Mondo Carlos Sainz (portatore del munifico sponsor Repsol) e al giovane Andrea Aghini. La stagione si conclude con risultati molto deludenti, causati solo in parte dalla mancanza di aggiornamenti tecnici da parte della Casa Madre. I piloti infatti si distingueranno per una lunga serie di errori e incidenti causati dalle difficoltà dello spagnolo ad adattarsi a una vettura che seppur competitiva era stata affinata e sviluppata nei sei anni precedenti dai suoi rivali, e dall'inesperienza del pur talentuoso e veloce Aghini. I migliori risultati della stagione saranno due 2° posti di Sainz all'Acropoli e al Rally d'Italia e un 3º posto di Aghini in Portogallo, ereditato dopo la rovinosa uscita di strada del compagno di squadra. Nonostante una chiusura del ciclo così ingloriosa, la Lancia Delta resta a oggi la vettura da rally più titolata della storia, con 10 titoli mondiali (6 marche e 4 piloti) e un totale di 46 vittorie nel mondiale.