Peugeot 206 Turbo 16
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La Peugeot 205 T16 è una vettura a motore centrale e quattro ruote motrici prodotta in 200 esemplari necessari all'omologazione nel Gruppo B. Con le versioni EVO la casa francese ha partecipato ai mondiali rally dal 1984 al 1986 vincendo due titoli costruttori e due titoli piloti.
Il motore è un 4 cilindri in linea con una cilindrata di 1.779 cm³, la distribuzione è bialbero con testata a 16 valvole, è sovralimentato mediante un turbocompressore KKK con una pressione massima di 0,7 bar, per una potenza di 200 CV a 6.750 giri al minuto, è collocato trasversalmente alle spalle del passeggero ed è inclinato all'indietro di 20° mentre alle spalle del pilota è collocato l'intercooler per raffreddare l'aria proveniente dal turbo e destinata ai collettori di aspirazione grazie alla grande presa d'aria laterale. Questa particolare configurazione causa un po' di sovrasterzo nelle lunghe curve a sinistra in quanto la ripartizione dei pesi è più spostata verso destra. Il cambio è un 5 marce allineato all'albero motore, che si trova subito dietro il sedile del pilota, ha una chiara ispirazione sportiva con leva corta ed innesti ravvicinati. Questa berlinetta raggiunge una velocità massima di 209 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 6,0 secondi.
La trazione è garantita da un sistema 4x4 abbinato a tre differenziali autobloccanti, di cui quello centrale epicicloidale, con la trazione ripartita per il 34% all'avantreno e per il 66% al retrotreno. La Peugeot aveva introdotto anche un ulteriore innovazione adottando per il differenziale centrale una scatola Ferguson che assicura lo slittamento progressivo di un asse rispetto all'altro in base alle condizioni di aderenza, garantendo così una trazione omogenea tra i due assali. Nonostante la trazione integrale, nella guida veloce la Turbo 16 tende a manifestare una leggera tendenza sovrasterzante, che come detto si accentua nelle curve a sinistra, mentre nelle curve lente torna il tipico effetto leggermente sottosterzante della trazione integrale che scompare in uscita dove bisogna dosare bene il gas per non finire in testacoda a causa dell'esuberanza del motore
Il motore è un 4 cilindri in linea con una cilindrata di 1.779 cm³, la distribuzione è bialbero con testata a 16 valvole, è sovralimentato mediante un turbocompressore KKK con una pressione massima di 0,7 bar, per una potenza di 200 CV a 6.750 giri al minuto, è collocato trasversalmente alle spalle del passeggero ed è inclinato all'indietro di 20° mentre alle spalle del pilota è collocato l'intercooler per raffreddare l'aria proveniente dal turbo e destinata ai collettori di aspirazione grazie alla grande presa d'aria laterale. Questa particolare configurazione causa un po' di sovrasterzo nelle lunghe curve a sinistra in quanto la ripartizione dei pesi è più spostata verso destra. Il cambio è un 5 marce allineato all'albero motore, che si trova subito dietro il sedile del pilota, ha una chiara ispirazione sportiva con leva corta ed innesti ravvicinati. Questa berlinetta raggiunge una velocità massima di 209 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 6,0 secondi.
La trazione è garantita da un sistema 4x4 abbinato a tre differenziali autobloccanti, di cui quello centrale epicicloidale, con la trazione ripartita per il 34% all'avantreno e per il 66% al retrotreno. La Peugeot aveva introdotto anche un ulteriore innovazione adottando per il differenziale centrale una scatola Ferguson che assicura lo slittamento progressivo di un asse rispetto all'altro in base alle condizioni di aderenza, garantendo così una trazione omogenea tra i due assali. Nonostante la trazione integrale, nella guida veloce la Turbo 16 tende a manifestare una leggera tendenza sovrasterzante, che come detto si accentua nelle curve a sinistra, mentre nelle curve lente torna il tipico effetto leggermente sottosterzante della trazione integrale che scompare in uscita dove bisogna dosare bene il gas per non finire in testacoda a causa dell'esuberanza del motore
Peugeot 205 T16 Evo1 Gr.B
Da sempre la Peugeot aveva avuto un ottimo rapporto con il mondiale rally grazie alle 404, 504 e 104 ma non era mai riuscita a vincere un campionato, infatti le auto che schierava erano concepite per gareggiare in gare specifiche e non avevano quella polivalenza che gli avrebbe permesso di primeggiare su tutti i terreni. Le cose cambiarono quando la Talbot, un marchio minore della Peugeot, vinse il mondiale del 1981 con la Talbot Sunbeam Lotus, un progetto sotto finanziato ma che poteva contare sulle persone giuste. Così alla fine del 1981 la Talbot divenne Peugeot-Talbot con alla guida Jean Todt, l'ex navigatore di Guy Fréquelin, e con l'obiettivo di dare l'assalto al mondiale nel combattutissimo Gruppo B.
L'esordio al Tour de Corse 1984 spiazzò tutti gli avversari. Ari Vatanen, che non aveva mai visto le strade della Corsica e che non amava l'asfalto, demolì la concorrenza speciale dopo speciale finché non si cappottò dopo essere scivolato su una pozza d'acqua e fu costretto al ritiro. Nello stesso giorno Jean-Pierre Nicolas riuscì a percorrere per l'unica volta nella storia la speciale Liamone-Suariccio in meno di un'ora e concluse il rally al quarto posto. Al Rally di Sanremo, a mondiale già deciso, andò in scena un rally memorabile disputato in condizioni atmosferiche proibitive: Lancia, Audi e Peugeot dettero vita ad una lotta serratissima che non fece altro che sancire la superiorità della 205 sulla concorrenza. Alla fine della stagione la 205 collezionò 3 vittorie (1000 Laghi, San Remo, RAC Rally) su 5 gare disputate che, nonostante avesse saltato le prime gare della stagione, la proiettarono nella lotta al mondiale. La concorrenza comprese che la Peugeot sarebbe stata la vettura da battere nella stagione sportiva seguente.
All'inizio del campionato 1985 la 205 e Ari Vatanen si dimostrarono subito i favoriti per la vittoria finale. Al Rally di Monte Carlo Vatanen vinse, nonostante una penalità di 8 minuti, con 5 minuti di vantaggio su Walter Rohrl e la sua nuova Audi Sport quattro seguito da Timo Salonen sulla seconda 205. Nella gara successiva in Svezia il copione fu più o meno lo stesso: Vatanen primo seguito da un'Audi Quattro (stavolta di Blomqvist) e da Salonen. La battaglia tra Vatanen e Blomqvist in Svezia fu serratissima, ma alla fine il finlandese riuscì a prevalere grazie all'agilità della Peugeot contro cui nulla poteva la Quattro Sport, più pesante e marcatamente sottosterzante. La terza concorrente, la Lancia 037, invece cominciava a sentire il peso degli anni, era apparsa per la prima volta nel 1982, e a causa della sola trazione posteriore era competitiva solo su asfalto. Al rally del Portogallo la gerarchia all'interno della squadra venne invertita: Vatanen, ritiratosi a causa di una foratura, cedette la vittoria a Salonen, che balzò in testa al mondiale piloti, seguito da Miki Biasion e Walter Rohrl.
L'esordio al Tour de Corse 1984 spiazzò tutti gli avversari. Ari Vatanen, che non aveva mai visto le strade della Corsica e che non amava l'asfalto, demolì la concorrenza speciale dopo speciale finché non si cappottò dopo essere scivolato su una pozza d'acqua e fu costretto al ritiro. Nello stesso giorno Jean-Pierre Nicolas riuscì a percorrere per l'unica volta nella storia la speciale Liamone-Suariccio in meno di un'ora e concluse il rally al quarto posto. Al Rally di Sanremo, a mondiale già deciso, andò in scena un rally memorabile disputato in condizioni atmosferiche proibitive: Lancia, Audi e Peugeot dettero vita ad una lotta serratissima che non fece altro che sancire la superiorità della 205 sulla concorrenza. Alla fine della stagione la 205 collezionò 3 vittorie (1000 Laghi, San Remo, RAC Rally) su 5 gare disputate che, nonostante avesse saltato le prime gare della stagione, la proiettarono nella lotta al mondiale. La concorrenza comprese che la Peugeot sarebbe stata la vettura da battere nella stagione sportiva seguente.
All'inizio del campionato 1985 la 205 e Ari Vatanen si dimostrarono subito i favoriti per la vittoria finale. Al Rally di Monte Carlo Vatanen vinse, nonostante una penalità di 8 minuti, con 5 minuti di vantaggio su Walter Rohrl e la sua nuova Audi Sport quattro seguito da Timo Salonen sulla seconda 205. Nella gara successiva in Svezia il copione fu più o meno lo stesso: Vatanen primo seguito da un'Audi Quattro (stavolta di Blomqvist) e da Salonen. La battaglia tra Vatanen e Blomqvist in Svezia fu serratissima, ma alla fine il finlandese riuscì a prevalere grazie all'agilità della Peugeot contro cui nulla poteva la Quattro Sport, più pesante e marcatamente sottosterzante. La terza concorrente, la Lancia 037, invece cominciava a sentire il peso degli anni, era apparsa per la prima volta nel 1982, e a causa della sola trazione posteriore era competitiva solo su asfalto. Al rally del Portogallo la gerarchia all'interno della squadra venne invertita: Vatanen, ritiratosi a causa di una foratura, cedette la vittoria a Salonen, che balzò in testa al mondiale piloti, seguito da Miki Biasion e Walter Rohrl.
Peugeot 205 T16 Evo2 Gr.B
Al Tour de Corse 1985 fece il suo esordio la EVO2 con alla guida Bruno Saby che concluse il rally in seconda posizione. Il Tour di quell'anno fu segnato da un gravissimo incidente che costò la vita ad Attilio Bettega e fece sì che la FIA cominciasse ad interrogarsi sul senso del Gruppo B dove le vetture in gara cominciavano a raggiungere potenze elevatissime senza gli adeguati standard di sicurezza.
Le successive tre gare (Acropolis, Nuova Zelanda, Argentina e 1000 Laghi) furono ancora una volta appannaggio di Salonen che, laureatosi campione del mondo, lasciò solo le ultime due gare agli avversari. Vatanen, invece, concluse il mondiale al quarto posto dopo i due piloti Audi a causa di un gravissimo incidente occorsogli durante il rally di Argentina: cappottatosi più volte ad altissima velocità, fu salvato dal roll-bar che resistette all'urto. Vatanen fu trasportato in elicottero all'ospedale dove fu ricoverato in fin di vita. Ancora una volta la FIA si interrogò sui rischi del Gruppo B e a fine stagione lasciò intendere che presto ne avrebbe decretato la fine.
Con 7 vittorie in 10 gare, la Peugeot si laureò campione del mondo costruttori per la prima volta grazie ad una vettura che era riuscita a vincere mostrando tanta superiorità come pochi in precedenza.
Con l'Audi che aveva ridotto il suo impegno nei rally, l'unica avversaria della T16 EVO2 per il 1986 era la temibile Lancia Delta S4 che aveva esordito con una doppietta al Rally RAC dell'anno prima. Per la nuova stagione era stato ingaggiato anche il giovane Juha Kankkunen da affiancare a Timo Salonen. Le prime gare della stagione sembrarono sancire la superiorità della Lancia che vinse a Monte Carlo con Henri Toivonen e che tenne testa alla Peugeot in Svezia arrivando seconda con Markku Alen. Ma un tragico incidente diede la svolta alla stagione e al Gruppo B: il Tour de Corse, dopo Bettega l'anno prima, vide la morte di Toivonen e del suo copilota Sergio Cresto in seguito all'esplosione della loro Delta S4 finita in un dirupo. Questo fece sì che la FIA decidesse di chiudere questa categoria a partire dall'anno seguente.
Le gare successive videro il duello Lancia - Peugeot rinnovarsi. La 205 vinse in Corsica, Grecia e Nuova Zelanda; la Lancia, che fino ad allora aveva conquistato altrettanti secondi posti vinse invece in Argentina e si presentò in Finlandia con un Alen determinato a rimontare i 20 punti di svantaggio che lo separavano da Kankkunen. Questo costò al finlandese della Lancia un errore a 13 speciali dalla fine, quando era saldamente in testa alla classifica, costringendolo al terzo posto dietro a Salonen e Kankkunen. Il titolo piloti si sarebbe deciso quindi in Italia, Inghilterra e Stati Uniti.
Al San Remo la Peugeot si presentò con delle particolari minigonne per migliorare l'aderenza ma fu squalificata, la vittoria andò così a Markku Alen che si portò a soli due punti da Kankkunen. Al RAC Rally i due contendenti al titolo non nascosero il loro nervosismo commettendo entrambi molti errori, ma il più grave lo commise Kankkunen che, finito in un fosso, finì terzo dietro ad Alen che balzò in testa al mondiale e consegnò alla Lancia il titolo costruttori. All'Olympus Rally[2] negli Stati Uniti, Alen dominò dall'inizio alla fine e Kankkunen non riuscì ad opporgli resistenza. Sembrava quasi che Kankkunen si rassegnasse al secondo posto e alla perdita del mondiale. Ma in realtà non fu così, Kankunnen ammise di aver dato il meglio per vincere il rally ma contro la Delta S4 non c'era veramente niente da fare. La superiorità della Lancia era netta e nulla se non un guasto avrebbe potuto fermare la sua marcia. Alen vinse l'ultimo rally delle Gruppo B con novanta secondi di vantaggio su Kankkunen e si laureò campione del mondo.
Ma il mondiale non era finito qui. La Peugeot, che aveva presentato ricorso per la vicenda delle minigonne irregolari al rally di San Remo, vide la FIA darle ragione annullando il rally in quanto giudicò le appendici aerodinamiche regolari e si lamentò con i commissari italiani per la decisione di squalificare le auto francesi. Annullati i risultati di San Remo, Il mondiale costruttori venne assegnato dunque alla Peugeot e tre settimane dopo Alen dovette cedere il titolo piloti a Kankkunen.
Le successive tre gare (Acropolis, Nuova Zelanda, Argentina e 1000 Laghi) furono ancora una volta appannaggio di Salonen che, laureatosi campione del mondo, lasciò solo le ultime due gare agli avversari. Vatanen, invece, concluse il mondiale al quarto posto dopo i due piloti Audi a causa di un gravissimo incidente occorsogli durante il rally di Argentina: cappottatosi più volte ad altissima velocità, fu salvato dal roll-bar che resistette all'urto. Vatanen fu trasportato in elicottero all'ospedale dove fu ricoverato in fin di vita. Ancora una volta la FIA si interrogò sui rischi del Gruppo B e a fine stagione lasciò intendere che presto ne avrebbe decretato la fine.
Con 7 vittorie in 10 gare, la Peugeot si laureò campione del mondo costruttori per la prima volta grazie ad una vettura che era riuscita a vincere mostrando tanta superiorità come pochi in precedenza.
Con l'Audi che aveva ridotto il suo impegno nei rally, l'unica avversaria della T16 EVO2 per il 1986 era la temibile Lancia Delta S4 che aveva esordito con una doppietta al Rally RAC dell'anno prima. Per la nuova stagione era stato ingaggiato anche il giovane Juha Kankkunen da affiancare a Timo Salonen. Le prime gare della stagione sembrarono sancire la superiorità della Lancia che vinse a Monte Carlo con Henri Toivonen e che tenne testa alla Peugeot in Svezia arrivando seconda con Markku Alen. Ma un tragico incidente diede la svolta alla stagione e al Gruppo B: il Tour de Corse, dopo Bettega l'anno prima, vide la morte di Toivonen e del suo copilota Sergio Cresto in seguito all'esplosione della loro Delta S4 finita in un dirupo. Questo fece sì che la FIA decidesse di chiudere questa categoria a partire dall'anno seguente.
Le gare successive videro il duello Lancia - Peugeot rinnovarsi. La 205 vinse in Corsica, Grecia e Nuova Zelanda; la Lancia, che fino ad allora aveva conquistato altrettanti secondi posti vinse invece in Argentina e si presentò in Finlandia con un Alen determinato a rimontare i 20 punti di svantaggio che lo separavano da Kankkunen. Questo costò al finlandese della Lancia un errore a 13 speciali dalla fine, quando era saldamente in testa alla classifica, costringendolo al terzo posto dietro a Salonen e Kankkunen. Il titolo piloti si sarebbe deciso quindi in Italia, Inghilterra e Stati Uniti.
Al San Remo la Peugeot si presentò con delle particolari minigonne per migliorare l'aderenza ma fu squalificata, la vittoria andò così a Markku Alen che si portò a soli due punti da Kankkunen. Al RAC Rally i due contendenti al titolo non nascosero il loro nervosismo commettendo entrambi molti errori, ma il più grave lo commise Kankkunen che, finito in un fosso, finì terzo dietro ad Alen che balzò in testa al mondiale e consegnò alla Lancia il titolo costruttori. All'Olympus Rally[2] negli Stati Uniti, Alen dominò dall'inizio alla fine e Kankkunen non riuscì ad opporgli resistenza. Sembrava quasi che Kankkunen si rassegnasse al secondo posto e alla perdita del mondiale. Ma in realtà non fu così, Kankunnen ammise di aver dato il meglio per vincere il rally ma contro la Delta S4 non c'era veramente niente da fare. La superiorità della Lancia era netta e nulla se non un guasto avrebbe potuto fermare la sua marcia. Alen vinse l'ultimo rally delle Gruppo B con novanta secondi di vantaggio su Kankkunen e si laureò campione del mondo.
Ma il mondiale non era finito qui. La Peugeot, che aveva presentato ricorso per la vicenda delle minigonne irregolari al rally di San Remo, vide la FIA darle ragione annullando il rally in quanto giudicò le appendici aerodinamiche regolari e si lamentò con i commissari italiani per la decisione di squalificare le auto francesi. Annullati i risultati di San Remo, Il mondiale costruttori venne assegnato dunque alla Peugeot e tre settimane dopo Alen dovette cedere il titolo piloti a Kankkunen.